Vite segrete delle donne Punjabi di Balli Kaur Jaswal

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C’è un posto in cui nessuna rinuncia imposta dall’alto, nessuna raccomandazione proveniente dall’esterno, nessuna regola tramandata nei secoli, potrà mai violare. Quel posto è intimo, nascosto in un punto in cui chiunque, pur avendo la chiave, non riuscirà mai a entrare. È la fantasia, fervida e passionale, della donna, di qualunque donna. Che viva a Ovest, o all’Est del mondo, ogni donna sogna e alimenta la sua immaginazione con i racconti che fa a se stessa. E se in Occidente le donne sono libere di muoversi per strada con disinvoltura, di fare echeggiare le loro sonore risate per i vicoli più bui senza alcun timore di venire punite, anche dall’altra parte del mondo ci sono donne che, chiusi gli occhi, nell’oscurità della stanza, nelle tenebre del cuore, aprono lentamente uno spiraglio di luce e sognano.

Sognano di donne che possono tutto, vogliono esplorare quei posti quotidianamente inesplorati, quelli da cui esplode il piacere per fare pace con se stesse. Più una cosa è vietata, più la si desidera. Cosa succede, allora, a quelle donne a cui una vita intima, nel  senso biblico del termine, viene negata? Lei vi si immergerà il più possibile per sfuggire a una quotidianità che la ignora come individuo in grado di vivere appieno la sua intimità. E Nikki, la ventenne londinese di origini indiane, protagonista di “Vite segrete delle donne Punjabi” di Balli Kaur Jaswal edito da HarperCollins, ignora che uno stuolo di donne, per lo più vedove, ogni settimana più numeroso, possa voler partecipare alle sue lezioni presso il tempio sikh di Southall, apparentemente di grammatica inglese, solo per ascoltare storie, quelle storie, segrete e scandalose, inventate e raccontate dalle donne della comunità sikh inglese.

Quando si candida per tenere i corsi di lingua inglese, Nikki vuole solo riscattarsi da una condizione di “fallita” sul piano professionale. Dopo aver rinunciato a completare gli studi universitari in giurisprudenza, si porta dentro il cruccio di aver deluso suo padre, appartenente alla vecchia generazione di Indiani trasferiti in Inghilterra, che sogna un futuro migliore per le sue figlie.

Niki non ha ancora trovato il suo posto nel mondo e stenta ad affermarsi. L’incontro con Kulwinder, organizzatrice del corso e referente della scuola del tempio in cui Nikki insegnerà, e con le donne della comunità sikh, darà un nuovo risvolto alla sua vita indolente. Invischiata in un mistero tutto al femminile, farà pace con la parte di se stessa che ha sempre evitato, riconciliando le sue origini alla nuova impronta di indiana integrata nella società inglese.

Intorno a lei si muovono altre figure femminili che matureranno nel corso della storia, come sua sorella Mindi, personalità docile alla ricerca di un compagno perfetto, Kulwinder, madre appesa a un forte dolore, e poi Tarampal, prigioniera del tarlo dell’invidia e della gelosia, la timida e altruista Sheena, e altre ancora, ciascuna con una storia segreta da portare allo scoperto. Il ritmo della storia è decisamente incalzante con picchi di tensione, specie verso l’epilogo, legata a personaggi misteriosi che per tutta la trama cospireranno contro le audaci donne.

Apparentemente scandaloso, il tema erotico del romanzo non si discosta affatto dal mondo orientale nel quale viene presentato. I testi di stampo sensuale della tradizione indiana più noti sono infatti Il Kamasutra e Le mille e una notte, caratterizzati stilisticamente da icastiche allusioni e dettagliate simbologie. Laddove la realtà diventa soffocante, le donne raccontate da Balli Kaur Jaswal si immergono in una dimensione fantasiosa senza confini e, come in una matrioska, nella narrazione ogni donna diventa protagonista di altre storie che affascinano il pubblico delle protagoniste, e allo stesso tempo rapisce i lettori dell’intero romanzo.

“Scusa mi sono lasciata trasportare” dice una delle donne al termine di un suo piccante racconto.

“Non scusarti. È stato bellissimo. Il tuo racconto è ricco di dettagli vividi.”

“È frutto dell’immaginazione di Sunita, non della mia.”

“Sunita non sei tu?” chiese Preetam. “Anche tu hai un neo.”

“Vite segrete delle donne Punjabi” è un libro dalla trama accattivante che fa da ponte fra Occidente e Oriente nel binomio tradizione e modernità. È un romanzo misterioso come l’alcova in cui la donna, anche la più prigioniera, si adagia comodamente, per cominciare a sognare la sua vita segreta.