Pensieri dipinti di Gouditta Manganoni

Si prende il suo spazio di donna, autopubblicandosi, Giuditta Manganoni. Un pertugio dell’anima attraverso il quale fare luce, dentro e fuori di sé.

Gli spazi aperti di Madre Natura parlano attraverso i voli di falco, i semi di soffioni al vento, il canto di grilli e cicale nell’afa estiva, nel ricordo di una gatta “più cara del sale” fino all’incontro con un’adulta capriolo, un selvatico incontro epifanico, come a guardare negli occhi della dea Diana.

É tutto un battito di vita quello che si percepisce dalla lettura degli scritti di Giudi Manganoni, prima poesie e poi brevi racconti, che cantano il divino del mondo nascosto nelle piccole creature. Sono tutte folgorazioni quelle che invia dall’alto la musa ispiratrice, e l’autrice, come colta da rapimento, ammanta con versi e con immagini vivide e mitologiche la fantasia del lettore.

Le parole sono accompagnate da fotografie in un connubio indovinato, che amplifica la visione artistica in un dialogo costante fra sguardo interiore e sguardo esteriore. Nulla è definito, come lo sguardo limitato dalla siepe di Leopardi. Non si guarda solo con gli occhi.

“cerco la felicità/ma non è di questo mondo (…) Cerco un punto solido e fermo/in tempi di fumo nero”

(Lettera aperta)

La scrittura si fa scavo profondo: “vivere la notte è sublime”, guado di dolore necessario, perché “ogni respiro è una seconda possibilità”.

Il silenzioso varco notturno è il raccoglimento interiore di un’anima che vuole scoprire il suo stare al mondo, immersa in una Natura ora benevola ora maligna, che ora dona e ora toglie gli affetti più cari, sottrae il tempo “ad ogni primavera/che scandisce/inesorabile”. Un’anima che diventa figlia della Natura, una rosa dal peduncolo forte radicato alla terra, nonostante il dolore che sale dal mondo, come la lacrima di rugiada sul viso cotto dal sole del solitario spaventapasseri “creato per allarmare/non per amare”. Un’anima che si nomina “Figlia dell’autunno” che s’acquieta in dolce attesa mentre l’inverno digrada in lontananza. E poi si fa “Donna Primavera”, “una fragrante Primavera che rinasce.”

I versi di Manganoni sono il sussurro di un Femminile in ascolto, che si indigna all’arrivo di “orde di maschi che si avventano/su donne indifese/per sollazzare i propri istinti”, al gelo che incombe quando combattono “fratello contro fratello” perché è “Pazzo e senza Dio/ chi provoca sangue di innocenti”, che soffre dinanzi agli stermini, che coglie l’odore della paura ai tempi del Covid.

Un Femminile consapevole del suo sguardo caleidoscopico “Tu, Donna,/sei come la crosta terrena/ a volte difficile da penetrare”.

Un Femminile che loda la sacralità dello stare al mondo, come una lupa che, sotto i raggi lunari culla nel grembo la nostalgia e allatta la consapevolezza che “è nostra la scelta/di elevarci o cadere”. Un invito a innalzare il nostro Essere divino a un sentire universale per il viandante smarrito che scorge “in lontananza un lumicino”, un posto reale per l’autrice e gli abitanti dell’Oltrepo’, dove “si affronterà ogni sfida/con il sorriso.”, dove tendere la mano alla solidarietà.

 

Il ricavato della vendita del libro viene donato alla Fondazione “Villa Gaia – Casa delle Donne” di Rea Po (Pv), struttura che accoglie una biblioteca di genere, centro di documentazione e ricerca sul lavoro, da conforto e aiuto pratico a donne e bambini in difficoltà.

Chi è Giuditta Manganoni:Pensieri dipinti di Gouditta Manganoni

Vincitrice di concorsi di poesia e di arte, vive a Voghera ed è autrice di racconti raccolti in varie antologie, attrice, lettrice e moderatrice. Collabora nelle scuole con bambini e ragazzi attraverso il teatro, la musica, la parola. Nel 2021 ha ricevuto dalla Presidentessa de Gli stati generali delle Donne, Fondazione Gaia, Sportello Donne, Isa Maggi l’onorificenza “Donne che ce l’hanno fatta”. Nello stesso anno, il Tecnico Paco Oliver Global/Dott. Francisco Morales, Global Creation sin Limites (the World Leader Award) di Città del Messico, la nomina moderatrice italiana e voce che trasmette emozioni per le onorificenze ai Magistrati rappresentanti di Stati Sud Americani. La maggior parte dei suoi lavori sono svolti a scopo benefico.