Tutti i membri di una famiglia sono rami di un albero nati dalla stessa radice, ma ogni ramo può svettare verso direzioni opposte. Se l’albero è solido, alla prima ondata di vento tenderà a riportare il ramo sulla sua traiettoria originaria. Ma il vento tornerà più forte, e allora sarà difficile trattenere ancora quel ramo. La vita è il vento che ci porta lontano dalle nostre radici. Il più delle volte si pensa che chi va via soffra di più, mentre chi resta può contare sulla presenza costante degli affetti più cari. E invece a volte è proprio restare il passo più difficile da compiere. Restare e adempiere al proprio destino.

Con “L’elisir dei sogni. La saga dei Campari”, edito da Historiae Rizzoli, Silvia Cinelli esplora i sentimenti, le aspirazioni e le ombre di una famiglia che ha costruito un solido successo imprenditoriale.

Scheda del libro:

L'elisir dei sogni. La saga dei Campari di Silvia Cnelli - Historiae Rizzoli, 2024

Autrice: Silvia Cinelli

Genere: Narrativa

Casa editrice: Historiae Rizzoli

Pagine: 336

Prezzo: Euro 17,50

ISBN: 978-8817180542

 

«Quel liquido rosso sanguigno era per il bambino la prova più tangibile dell’esistenza di suo padre e in esso immaginava racchiusa l’essenza stessa dell’uomo: una bevanda che ne portava il nome e che – ne era convinto – doveva essere spremuta direttamente dal suo enorme corpo, là sotto in cantina.»

Davide Campari è il quartogenito di Gaspare, l’ambizioso liquorista che, nella seconda metà dell’Ottocento, dalla provincia pavese, passando per Novara, giunge nella brulicante città milanese per perfezionare il suo inconfondibile elisir, l’iconico Bitter rosso, amara bevanda alcolica caratterizzata da un colore rosso vivace e da un sapore distintivo che combina ingredienti aromatici ed erbe. Sin da bambino, Davide spia suo padre nello scantinato del Caffè aperto nella nuova Galleria del Duomo Vittorio Emanuele II. È il primo nato presso la prestigiosa ed eclettica struttura architettonica in ferro e vetro ideata dall’imprenditore Giuseppe Mengoni per farne un punto nevralgico di cultura e commercio, quando era ancora in fase di costruzione.

Mentre al piano di sopra sua madre Letizia è perennemente indaffarata tra i tavoli del Caffè a servire clienti e far loro di conto, suo padre mescola, distilla e imbottiglia le sue magiche combinazioni di aromi. È una presenza misteriosa e intoccabile, dalle cui mani e ingegno nascono le formule perfette per appagare gli esigenti palati della più rinomata e clientela milanese. Il Caffè Campari è infatti luogo di ritrovo di intellettuali, artisti e politici di spicco.

L'elisir dei sogni. La saga dei Campari di Silvia Cnelli - Historiae Rizzoli, 2024
La Galleria Vittorio Emanuele II è stata costruita tra il 1865 e il 1867.

«Quella dei Campari è del resto la clientela più vivace e interessante che si possa immaginare: Giacomo Puccini, Luigi Illica, Arrigo Boito, Giuseppe Boito, Giuseppe Verdi e tutti gli artisti che gravitano attorno alla Scala; gli editori Emilio e Giuseppe Treves coi loro scrittori Gabriele D’Annunzio, Edmondo de Amicis, Giovanni Verga. Sotto la protezione dell’Angiolin, giornalisti e politici di opposte fazioni si ritrovano in una relativamente pacifica convivenza: il moderato Torelli-Viollier prende l’aperitivo con il radicale Felice Cavallotti, i sinistrorsi dell’Associazione Democratica siedono accanto ai destrorsi dell’Associazione Costituzionale, Filippo Turati e Anna Kuliscioff tollerano la vista del deputato conservatore Giuseppe Colombo, che ha definito le rivendicazioni del proletariato “fango che sale”.»

Fra sogno e realtà

Davide ha un sogno, quello di seguire le orme del padre, continuare a creare nuovi elisir e a far crescere l’attività di famiglia. Sa che suo padre ha già scelto il suo successore, il fratello maggiore Giuseppe, che invece ha altre ambizioni per la sua vita, continuare a studiare lettere. Davide ci prova a dissuadere il padre, ma in cambio ottiene solo rimproveri e indifferenza. Davide si dimostra caparbio quando, alla morte del padre e di fronte alla decisione del fratello del padre di seguire una improvvisa vocazione spirituale, si propone alla madre come il nuovo liquorista Campari. Sua madre, Letizia Galli, che ha preso in mano le redini dell’azienda di famiglia, non senza aver incontrato difficoltà in quanto donna, gli accorda fiducia e manda Davide in Francia, a Bordeaux, per un importante apprendistato. È questo per Davide un momento di passaggio, dalla fanciullezza all’età adulta, in cui scopre il mondo. Grazie all’amicizia con il bohémien Etienne, che lo ospita presso la gioviale e anticonformista nonna, giunge a Parigi, la città fiorente di arte e pensiero, crogiuolo della creatività e dell’innovazione scientifica che avrebbero forgiato le avanguardie artistiche mondiali negli anni successivi. La Parigi della Belle Époque incita la voglia di vivere di Davide, facendogli sfidare i limiti della sua libertà, conoscere le consuetudini dei locali notturni di Montmartre, l’amore carnale. É il momento in cui dovrà misurarsi con se stesso per capire se è ancora degno del sogno che ha sempre inseguito.

L'elisir dei sogni. La saga dei Campari di Silvia Cnelli - Historiae Rizzoli, 2024
Manifesto pubblicitario Campari degli anni Sessanta.

Davide Campari è il personaggio attorno al quale ruota il destino dell’azienda di famiglia. Visionario, innovativo e perseverante, egli farà espandere gli affari e portare il nome dei Campari oltre confine, consolidando il marchio affidandosi alle tecniche pubblicitarie più avanzate dell’epoca, come manifesti pubblicitari realizzati da noti artisti. Ma quanto costa realizzare il sogno, per lui? Conflitti, rimorsi e il peso della solitudine saranno il prezzo da pagare per aver risposto alla chiamata del suo daimon interiore. Gli eventi della sua vita prendono di sovente un corso inaspettato che condizionano inevitabilmente le sue scelte e, a farne i conti, sarà soprattutto la sfera sentimentale. Ma Davide affronta il suo destino eroicamente, superando ogni imprevisto con onorabilità, aspettando che le circostanze possano donargli nuove occasioni. Accetta di percorrere il suo cammino con tutti gli ostacoli che gli si presentano dinanzi, facendo dimenticare al lettore che si tratta di un personaggio realmente esistito. La potenza della storia narrata da Silvia Cinelli sta proprio nell’aver mescolato armoniosamente la fiction alla realtà. L’intreccio funziona perché l’autrice è riuscita a mediare le emozioni con i fatti storici, a ricreare gli eventi forgiandoli con la sua vivida fantasia e abile maestria, senza scadere nell’eccessivo sentimentalismo e senza tediare il lettore con una cronaca asettica.

Cosa distingue la saga dei Campari di Silvia Cinelli

L’impianto narrativo dei capitoli è di tipo scenico, ciascuno di essi inizia con una data che proietta direttamente il lettore nel momento. Inoltre, l’uso del presente, abbatte la distanza tra le azioni dei personaggi e il lettore, e le numerose sequenze dialogiche vivacizzano il ritmo, mentre il ricorso alle espressioni dialettali calano nella realtà dell’epoca. Pur ritrovandosi catapultato in un’epoca storica lontana, il lettore sente di partecipare alle odissee interiori dei personaggi, perché il pregio della nuova e appassionante saga dei Campari nata dalla penna di Silvia Cinelli sta nel rendere attuale la visione degli eventi. Questo emerge, in particolar modo, nella riflessione sul valore dei sogni. Oggi pensiamo che a guidare un sogno sia prevalentemente il piacere, se una cosa ci piace allora dobbiamo inseguirla, ma pochi si rendono conto che il risultato passa per un lungo percorso interiore, di cadute e di conquiste. Davide all’inizio vuole emulare il padre, lo vede come il gigante da raggiungere e rendere fiero, solo con il tempo, misurandosi con se stesso, comprende quanto sia difficile portare avanti l’eredità di famiglia, quanto bisogna realmente mettersi in gioco, quante rinunce sia necessario fare e, soprattutto, quanto sia vitale sconfiggere l’ingombrante ombra paterna.

«Per ora ha solo dubbi, incertezze, e la febbrile eccitazione della ricerca, ma più i giorni passano più gli diventa chiaro che ciò che sta cercando non è solo un liquore da aggiungere al menù del Caffè. Ciò che sta cercando è la propria salvezza.»

Il sogno che nasce da una passione è una responsabilità che ci cade addosso per volere di una invisibile e ineluttabile forza più grande di noi, che non riguarda solo noi e i nostri obiettivi, ma travolge anche la vita di chi ci sta accanto. È questa profonda comprensione che trasforma il percorso verso un sogno in un viaggio di crescita personale e collettiva, rendendo la nostra aspirazione non solo un traguardo egotico, ma un contributo al benessere della comunità. Imparare ad assumersi la responsabilità delle proprie aspirazioni sarà per Davide un percorso sofferto, segnato, come già accennato, da dolorose rinunce e aspri contrasti familiari, in particolar modo con il fratello Guido. Perseguendo il suo obiettivo di innovazione, Davide pecca talvolta di prevaricazione e, credendo di scegliere per il meglio di tutti, rischia di impedire la condivisione familiare.

«Sono strani questi tempi moderni, sono folli, scriteriati, sono tempi di lotte e di tentazioni rivoluzionarie.»

La storia della famiglia Campari si intreccia agli eventi di una Milano segnata da una fervente agitazione sociale e politica. Fra il 1898 e il 1904, la città è teatro di violente sommosse della classe operaia che comincia a prendere coscienza di sé. Si batte per le dure condizioni di lavoro nelle fabbriche, per le lunghe giornate lavorative, per i salari bassi e la scarsa sicurezza sul lavoro. A dar loro voce, promuovendo la lotta per i diritti attraverso proteste e scioperi, è il movimento socialista. La risposta del governo è dura, ricorre all’intervento dell’esercito e all’arresto di molti esponenti socialisti.

L'elisir dei sogni. La saga dei Campari di Silvia Cnelli - Historiae Rizzoli, 2024
La famiglia Campari a fine Ottocento.

Le donne de “L’elisir dei sogni”

Nel corso della narrazione, emergono eroine intelligenti, indipendenti ed emancipate, a testimonianza di quanto il loro ruolo sociale fosse molto più determinante rispetto a quanto è stato tramandato. Queste personagge escono dall’ombra in cui molti racconti dagli echi maschili le hanno relegate, soprattutto se pensiamo che l’autrice si è ispirata a figure reali. In primis Letizia Galli, detta Carotolin per la sua rossa chioma, che alla morte del marito Gaspare anziché decidere di vendere, la soluzione più immediata e remunerativa per poter sostenere i quattro figli, prende sulle sue spalle il peso dell’impresa familiare, scontrandosi con la sfiducia e l’arroganza maschilista.

«Da domani, oltre a supervisionare la sala, accogliere i clienti, fare di conto e tappare i buchi in laboratorio, dovrà mettersi ai fornelli, almeno finché non troverà un nuovo cuoco. Ecco cosa comporta essere la sciura padrona.»

Quintilia, il grande amore di Davide, si ribella al volere paterno e raggiunge un certo compromesso pur di collaborare con le prime attiviste dell’epoca in opere caritatevoli per la città.

Leda, ispirata all’ammaliante cantante Lina Cavalieri, donna avvenente e ambiziosa di estrazione sociale meno abbiente, subisce percosse e maldicenze pur di ottenere il successo desiderato.

Ida, temeraria e selvaggia sindacalista. E infine Anna Kuliscioff, figura centrale nel panorama politico e sociale italiano di fine Ottocento e inizio Novecento. Medico di professione, fu tra le prime donne a laurearsi, rivoluzionaria per passione e femminista per convinzione.

«A uno dei tavoli, Anna Kuliscioff siede con piglio matronale tra Andrea Costa, marito da cui è separata, e Filippo Turati, compagno di lotta e di vita, con cui da circa tre anni convive in un appartamento proprio lì accanto, sotto ai Portici Settentrionali. L’insolito trio sta festeggiando insieme ai compagni l’esito delle ultime elezioni politiche, che ha permesso al Partito socialista italiano di entrare per la prima volta in parlamento.»

La rivoluzionaria di origini russe fu soprattutto pioniera del femminismo in Italia. La sua lotta per l’uguaglianza di genere non si limitava solo al diritto di voto, ma abbracciava un’ampia gamma di questioni sociali ed economiche, dalla parità salariale all’accesso all’istruzione e al lavoro. Il suo legame sentimentale con Filippo Turati si distinse per un’intensa collaborazione intellettuale. Questo tipo di affinità e collaborazione, nel libro di Silvia Cinelli contraddistingue anche la coppia Letizia- Gaspare.

«Gaspare chiama Letizia sul retro, le versa un goccio del suo ultimo preparato e aspetta il responso. Lei annusa il contenuto del bicchierino, ne manda giù un sorso e si rigira la lingua tra i denti, un po’ per assaporare meglio, un po’ perché si diverte a tenere il marito sulle spine. (…) A quel punto Gaspare svuota l’intera caraffa dalla tinozza degli scarti e si prepara a ricominciare da capo (…) Si fida ciecamente del giudizio di sua moglie: lei conosce i gusti dei clienti, ha un ottimo palato e un ottimo fiuto, in particolare quando è incinta.»

E noi la vediamo l’autrice mentre immagina questa insigne unione come un presagio positivo, non utopico, ma giusto ed egualitario.

 

Chi è Silvia Cinelli:

L'elisir dei sogni. La saga dei Campari di Silvia Cnelli - Historiae Rizzoli, 2024

Scrittrice e sceneggiatrice, ha lavorato a serie e soggetti televisivi, collaborando – tra gli altri – con Endemol e Rizzoli. Nel 2016, per Rai Eri, ha pubblicato il romanzo Noi, i Medici. Ascesa di una famiglia al potere.