Intenti pedagogici si intrecciano a quelli narrativi nella collana “Racconti di bambini maleducati” di Chiara Audenino, pubblicata da Letteratura Alternativa Edizioni, dove l’infanzia emerge come un mondo in continua evoluzione che segue i mutamenti culturali e sociali contemporanei.

“A me sembra un modo esemplare mettersi al servizio dell’immaginazione infantile. Con le storie e i procedimenti fantastici per produrle, noi aiutiamo i bambini a entrare nella realtà dalla finestra, anziché dalla porta. È più divertente: dunque più utile.”

(Gianni Rodari- Grammatica della fantasia)

Se vi succede di entrare oggi in una classe, che sia di bambini o di preadolescenti, può capitare che lo scenario che si presenta dinanzi ai vostri occhi non sia molto diverso e la cosa può lasciarvi increduli fino a sconvolgervi. Alunni disattenti, chiassosi, musi lunghi e sguardi furenti, insegnanti urlanti e disorientati. Cosa succede ai ragazzi e agli adulti di oggi? Come raccontare e spiegare le modalità con cui sta cambiando il mondo dell’infanzia e, soprattutto, cosa fare per ristabilire nuovi principi spirituali e culturali affinchè i bambini vengano guidati verso una maggiore consapevolezza di se stessi e dell’intera comunità?

Cenni di letteratura classica dell’infanzia

Pubblicato per la prima volta nel 1883, Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi è fra i classici più noti della letteratura per l’infanzia.

Pensando a un breve excursus della letteratura classica dedicata all’infanzia, vengono subito in mente i nomi di Collodi e Vamba, i quali con il burattino Pinocchio e l’irreprensibile Giannino Stopanni hanno creato il topos dei bambini ribelli del nostrano immaginario, descrivendoli non come la società avrebbe voluto che fossero (impostati, responsabili, ligi alle regole e alle convenzioni sociali), ma come essi realmente sono, trasmettendo come, solo sviscerando la problematica di fondo insita nel comportamento “scorretto” del bambino, è possibile lanciare il messaggio educativo. Oltreconfine, James Matthew Barrie e Lewis Carrol, nei loro celeberrimi Le avventure di Peter Pan e Alice nel paese delle meraviglie, valorizzavano l’elemento fantastico e onirico nel cammino di crescita dei ragazzi. Educare, quindi, nel senso paideutico del termine, promuovendo una necessaria interazione fra proposta didattica/familiare e nuovi percorsi e strategie operative che formino gli alunni/bambini in primis come persone.

I racconti per l’infanzia di oggi

Cosa è cambiato, a distanza di un secolo, nella narrativa dedicata all’infanzia? Dai racconti contemporanei emerge che non è più il bambino che deve difendersi dal sopruso che gli adulti, incatenati a canoni borghesi e morali, esercitano su di loro, ma è il bambino che deve proteggersi, oggi, dal suo simile, come accade nella collana Racconti di bambini maleducati proposta da Letteratura Alternativa Edizioni dell’autrice Chiara Audenino. Le sue sono piccole fiabe a sfondo morale-pedagogico del vissuto dell’infanzia contemporanea che pongono l’attenzione alle problematiche più diffuse oggi nel mondo dei bambini, come bullismo, aggressività, rabbia e disabilità.

L’autrice Chiara Audenino con l’editrice di Letteratura Alternativa Edizioni Romina Tondo, al Salone del Libro – 2019

I racconti dei bambini maleducati, tra fiaba e pedagogia

Possiamo dunque annoverare questa raccolta fra i testi della narrativa educativa che porta alla luce l’importanza del riaffermarsi dell’intento pedagogico. Pur affrontando tematiche attuali, i racconti presentano caratteristiche tipiche della fiaba, come l’elemento magico (incantesimi, formule e strumenti miracolosi) prove da superare per l’eroe, la presenza di aiutanti e il lieto fine. Non sempre, però, il protagonista si comporta da eroe, perché è la scoperta del corretto comportamento da adottare la conquista da raggiungere. Conosciamo meglio, allora, i bambini maleducati della raccolta di Chiara Audenino.

Jack la parolaccia

Il primo dei racconti, scritti e pubblicati dall’autrice, è dedicato “ai bambini che diventano forti quando riconoscono le proprie debolezze.”

Il protagonista è Giacomo, da tutti soprannominato Jack la parolaccia perché proprio non riesce a trattenersi dal pronunciare termini volgari, utilizzati in casa dai suoi genitori, e questo suo modo di esprimersi lo porta a concludere, nella sua presentazione: “Il risultato finale è che non ho un amico e sono un bambino SOLO, SOLO perchè so dire SOLO parolacce.” In suo soccorso arriverà Beeep la parolaccia, la parola scurrile più utilizzata da Jack, che si rivolgerà a Dizy il Dizionario per aiutare il bambino dal rischio di essere affidato ai servizi sociali. Con uno stile semplice, dal ritmo scorrevole e un sapiente tono ironico, l’autrice racconta i rocamboleschi tentativi di “guarire” Jack. Ci riuscirà, il nostro piccolo eroe, ad adottare un linguaggio più consono alla sua età?

Vera la mongolfiera

Il secondo racconto è invece dedicato “ai bambini che imparano ad avere fiducia in se stessi e la consolidano per affrontare ogni difficoltà.”

Il profumo prediletto da Vera è quello di fritto, di cui sono impregnati i suoi indumenti, gestendo sua mamma una friggitoria. Ma Vera non lo confessa nel tema che dovrebbe consegnare alla maestra, perché sa già che verrà derisa dai suoi compagni che l’hanno soprannominata “Vera la mongolfiera” per il suo fisico da “cicciottella” mentre lei sogna di sentirsi leggera come la sua farfalla parlante Vanessa, l’unica della sua specie ad aver ricevuto il dono della parola e della vita eterna. Le due sono così amiche perché accomunate dallo sconforto, l’una di non essere magra, l’altra di veder morire tutti i suoi simili. Insieme si consolano danzando al ritmo di musica e quando Vera sarà scelta dalla maestra, che comprende il suo disagio, per interpretare la protagonista dello spettacolo scolastico, una ballerina, i suoi compagni non saranno affatto contenti. Ce la farà, Vera, a dimostrare la sua bravura nella danza?

Rino Cazzottino

Il terzo racconto è dedicato “ai bambini che imparano ad affrontare i propri disagi e a contenere la rabbia partendo dal rispetto delle regole.”

Rino non riesce a frenare il suo istinto di sferrare pugni a chiunque gli capiti sotto tiro. Dice: “Una forte energia ribolle tutti i giorni dentro me. Se devo descriverla meglio più che un’energia è un PRURITO FASTIDIOSO, che spinge le mie mani ad essere aggressive, a colpire guance, nasi, braccia, pancia, polpacci…” Questo suo comportamento scorretto lo porta a essere respinto da tutti e isolato dalle attività di classe. La psicologa alla quale si sono rivolti i suoi genitori disperati, gli consiglia di descrivere le sensazioni provate su un diario. Ma da dove deriva esattamente “il prurito cazzottoso” di cui Rino è affetto? Conoscendo meglio la storia del Folletto dei Dentini e il miracoloso Albero dei Rimedi, i lettori scopriranno la verità nascosta.

Stella, Clemente e la sedia magica

Il quarto e ultimo racconto pubblicato è infine dedicato “ai bambini che imparano la parola ‘adattabilità’ e colgono dal suo significato ogni opportunità” e riporta la prefazione di Giorgia Righi, la quale scrive: “Questo libro parla di due questioni molto importanti: dei pregiudizi che si hanno verso una persona con disabilità e delle doti che anche una ragazza in carrozzina può avere.”

Stella si muove sulla sua carrozzina speciale, Sally, una sorta di prolungamento umano della ragazza che la definisce “la mia alleata e soprattutto è una sedia che non si fa metter ‘i piedi in testa da nessuno’”, creata da uno scienziato giapponese disabile, che ha messo a punto un innovativo sistema robotico. Clemente è un ragazzino dalla personalità complessa che giunge nella classe di Stella dopo essere stato, per l’ennesima volta, allontanato dalla scuola che frequenta, mentre i suoi fratellini gemelli sono stati affidati definitivamente a un’altra famiglia. In classe tutti lo temono per la sua prepotenza, tranne Stella, che lo sfiderà a una gara di canoa, sport di cui è appassionata. Durante la fida accade qualcosa che cambierà per sempre il rapporto fra i due ragazzi.

Perché leggere la raccolta de I bambini maleducati di Chiara Audenino

Cambiando continuamente la prospettiva narrativa, dando voce a tutti i personaggi e alle loro motivazioni nascoste, l’autrice svela verità in un primo momento incomprensibili. I racconti di Chiara Audenino si distinguono proprio per la capacità di saper mescolare, con semplicità e un pizzico di sana ironia, elementi fantastici alla quotidianità contemporanea intessuta di magia, aspetto che riuscirà a cogliere chi saprà porsi in ascolto dell’altro, all’apparenza diverso da sé, perché empatia, fiducia in se stessi e altruismo sono gli strumenti in grado di svelare cosa nasconde la realtà. Qual è invece il ruolo degli adulti all’interno della raccolta? Essi si dividono in due categorie: buoni educatori e cattivi esempi, insensibili e distratti. L’autrice induce a riflettere sul fatto che spesso i primi a non capire i bambini sono proprio gli adulti, che trasformano i piccoli in incompresi ed emarginati dai compagni. La raccolta si presta pertanto alla lettura di piccoli e grandi e l’autrice è attualmente impegnata a diffondere i messaggi pedagogici dei suoi racconti nelle scuole, librerie e varie associazioni, dove viene accolta con entusiasmo e grande approvazione, a conferma dell’urgenza di un intervento pedagogico alternativo nella realtà dell’infanzia.

Le due autrici di Letteratura Alternativa, Chiara Audenino e Giorgia Righi.

Curiosità sui libri

Per rendere più agevole la lettura ai dislessici e in genere a tutti i giovani lettori, il font dei racconti della raccolta è Easyreading Dyslexia Friendly. La grafica è affidata a diversi illustratori che l’autrice ha scelto, in base ai diversi stile in linea con le trame: visionario grazie a Emanuele Mannisi, in arte Orma il viandante per Jack la parolaccia, morbido grazie al ritrattista Stefano Bonfatti per Vera la mongolfiera, e infine più fresco, grazie a uno dei suoi nipoti e al giovane sedicenne piemontese Pietro Orta, rispettivamente per Rino cazzottino e Stella, Clemente e la sedia magica.

Chi è Chiara Audenino

Piemontese di nascita, è molto legata all’Isola d’Elba e per questo ci tiene a dirsi “Elbana d’adozione”. Autrice di racconti, è mamma, moglie e consulente del lavoro. Il suo racconto “Maria e la bambola” è stato premiato in occasione della IV edizione del Concorso letterario “Racconti dal Piemonte” ed è stato inserito nell’omonima antologia edita da Historica Edizioni. Nel marzo 2019 ha esordito per Letteratura Alternativa Edizioni nella nuova collana Racconti di bambini maleducati.