La morte delle sirene di Ben Pastor, Mondadori 2023

“La morte delle Sirene”, Edizioni Mondadori 2023, ultimo libro della scrittrice italiana naturalizzata statunitense Ben Pastor, è uno di quei libri che ti lascia senza fiato, di quelli che farebbe desiderare al giovane Caulfield di telefonare all’autore ogni volta che gli gira.

Ebbene, sabato 21 ho avuto il grande piacere di sedere accanto a Ben Pastor e di dialogare con lei sul suo recente romanzo storico, il sesto volume dedicato al soldato danubiano Elio Sparziano, pseudonimo di uno degli autori dell’Historia Agusta, in particolare della vita dell’imperatore Adriano, nonché fonte preziosa per Marguerite Yourcenar nella redazione del suo più grande capolavoro, “Memorie di Adriano”.

Organizzato dalla Libreria Ticinum di Voghera per la rassegna letteraria AperiLibro del sabato, l’incontro si è svolto presso la Sala Artigiani di Via Bidone a Voghera. La scrittrice, laureata in Lettere a indirizzo archeologico a Roma e successivamente docente di Scienze Sociali presso numerose Università degli Stati Uniti, ha incantato il pubblico con sguardo arguto di sirena attraverso la narrazione della Storia di Roma ai tempi della seconda Tetrarchia (306-324 d. C.), soffermandosi sulle implicazioni morali e culturali di un critico momento di passaggio. Il crollo dei valori sovvertì gli equilibri politici che, sempre più a stento l’epoca augustea aveva cercato di mantenere.

https://www.antoniodellabianca.it/Al termine della presentazione, un godereccio momento con il brindisi dei vini dell’Azienda Agricola Antonio Dellabianca di Pietra de’ Giorgi (Pv).

“La morte delle sirene” di Ben Pastor, fra storia e mito

Il libro, frutto come sempre di una infaticabile e appassionata ricerca storica, arriva al lettore con una serie di immagini dalla potenza creativa, sia per le descrizioni dei luoghi che diventano vere e proprie presenze palpitanti più che semplici cornici descrittive, sia per i numerosi riferimenti alla mitologia classica. Ed è proprio attraverso il mito che “La morte delle Sirene” può essere al meglio argomentato, così come si è cercato di fare sabato mattina.

“E queste cose non avvennero mai, ma sono sempre: l’intelligenza le vede tutte assieme in un istante, la parola le percorre e le espone in successione.”

 

Partiamo dal mito di Roma, la più grande potenza espansionistica, sfolgorante civiltà del mondo antico che ha affascinato, nei secoli, grandi condottieri e politici, ispirandone l’ideologia. Un mito fatto di grandezza, eroismo e sacralità. Una magnificenza che declina nell’epoca della seconda tetrarchia, durante la quale si accentuano dissidi dinastici che sfociano in inaudite violenze. É questo il momento che sceglie di raccontare Ben Pastor attraverso il personaggio di Elio Sparziano, integerrimo castrense, che difende strenuamente i valori imperiali, ligio come è alle regole e, soprattutto, all’onore. Di origini danubiane, giunge a Sorrentum nel 306 in attesa di essere ricevuto, a Roma, dall’Augusto junior d’Occidente Massenzio, al quale dovrà consegnare un plico ricevuto dall’Augusto d’Oriente Galerio. In questo frangente di tempo, si dedica alla sua attività di ricerche storiche e di guida ai bordelli di lusso, godendo dei piaceri che la città offre.

“Roma sarebbe stata per Elio Sparziano ciò che dava un senso alla sua vita.”

La morte delle sirene di Ben Pastor, Mondadori 2023
Ben Pastor, autrice de “La morte delle sirene” Mondadori, 2023.

Agli eventi narrati, Ben Pastor sceglie di alternare pagine di appunti di Sparziano, stratagemma che ci consente di cogliere l’evoluzione interiore del protagonista. Durante le sue passeggiate tra i vicoli di Sorrentum, nei pertugi rocciosi che si affacciano sul mare, il militare avvertirà dei sussurri ammalianti, quello delle mostruose creature marine che attiravano i marinai fino a far schiantare le navi sugli scogli.

É un richiamo nuovo per lo stoico Sparziano, abituato a osservare la realtà con estrema razionalità. Si affaccia, dunque, nel mare del suo inconscio, Melusina, che in alchimia simboleggia l’anima. Luoghi e personaggi sulla strada di Sparziano si presenteranno come vere e proprie epifanie che faranno incrinare la sua consueta ragionevolezza.

“Mentre saliva al passo verso le villette a mezza costa, oltre le quali sorgeva quella che aveva preso in affitto, girandosi indietro fece caso a come, laggiù, il vulcano decapitato dalla grande eruzione somigliasse a un sonnolento ma pericoloso bue di pietra. Eppure ovunque nel golfo si ergevano terrazze sul mare, casette arroccate sulle cime, e, nella fertile pianura, dimore di campagna e fattorie. Impossibile non considerare come, in una stagione mite non dissimile da questa, la stessa pace ambigua avesse regnato su Stabiae, Herculaneum, Pompeii fino alla vigilia del disastro. Lui stesso lo aveva sperimentato in Armenia un anno prima: boati e tremori, scosse e piccoli crolli d’avvertimento non riuscivano a scuotere gli abitanti delle regioni vulcaniche dalla loro inerte abitudine al pericolo. “Ma purtroppo è così anche la grande struttura dell’Impero” si disse governando attento il cavallo. “È così e non se ne accorge nessuno. Si percepiscono scricchiolii, tonfi sordi. Alcuni cedimenti improvvisi possono anche impensierire, ma, dato che non si trasformano subito in qualcosa di grave, il loro ripetersi diviene parte dell’assuefazione.” Rischi, minacce… Da lassù, nel mare che incupiva all’orizzonte, solo gli orli di schiuma e il diverso colore dell’acqua tradivano la presenza di scogli nascosti; proprio ciò su cui contavano le sirene per fare schiantare le navi. Forse, dopo il richiamo fatale, divoravano i resti dei marinai, o li dilaniavano mentre, ancora in vita, si dibattevano tra i flutti presso il relitto.”

Cosa accade, dunque, a Sparziano durante il suo soggiorno nella città per antonomasia considerata la casa delle sirene? Queste creature, ben lontane dall’immaginario collettivo novecentesco dalla coda di pesce e lo sguardo ammaliatore, hanno ali da uccello e spaventano i naviganti che, sensibili al loro canto, vengono scagliati con la loro nave contro gli scogli. L’unico a resistere al loro potere di perdizione fu, nell’antichità, Odisseo, eroe astuto ma anche dotato di grande logica e razionalità.

Sala degli Artigiani, Voghera. Da sinistra: la libraia di Libreria Ticinum Elisabetta Balduzzi, la moderatrice Domizia Moramarco e l’autrice Ben Pastor.

Il soldato che crea Ben Pastor con la sua penna è invece l’eroe marziano che subisce una trasformazione interiore di fronte alle manifestazioni delle sirene, rappresenta dunque una versione più acquatica del dio Marte, guerriero e impulsivo, un dio che, fattosi pesce per sfuggire all’inseguimento del gigante Tifone, fugge nelle acque profonde del mare per tramutarsi in pesce.

“A Elio venne in mente Nepote, il bizzarro capitano della velocissima Bellatrix, che inseguiva da anni la sua personale creatura marina fino in capo al mondo, senza bisogno di sentirne il richiamo. Il richiamo era già in lui, sotto forma di desiderio. E forse era stato proprio questo, più che l’uso della cera con cui i suoi compagni si erano tappati le orecchie, il segreto del successo di Odisseo nei confronti delle tentatrici. In lui non c’era desiderio di essere sedotto da loro. Voleva tornare a casa – la grande molla del veterano, – non ascoltare le seduzioni delle donne-uccello. Per questo, dopo aver messo al sicuro il suo equipaggio, si era limitato a farsi legare all’albero della nave. Voleva capire fino a che punto la sua nostalgia di Itaca lo avrebbe protetto nei confronti di quanto, negli ultimi molti anni di peregrinazione, l’aveva tenuto lontano dalla patria. Il corpo – certo, il corpo si comporta sempre così – era pronto a cedere e doveva essere assicurato da quelle funi. Ma la mente, no. La mente di Odisseo aveva già deciso di proseguire, di non soccombere. E secondo la leggenda le sirene, sconfitte a casa loro da quel pugno di uomini, ne avevano sofferto al punto da precipitarsi in mare. Era credibile che le sirene si fossero lanciate a capofitto tra i flutti perché Odisseo aveva resistito al loro richiamo? È così che funziona con tali creature? Il loro potere è predicato su un successo considerato immancabile. Se non cedi al mostro, se non credi al mostro, il mostro si autodistrugge e scompare. Se Teseo fosse stato fermamente convinto della non esistenza del Minotauro, forse il Labirinto non avrebbe contenuto alcun orrore per lui. Ma ci credeva, e aveva dovuto combattere la creatura figlia del Toro in un duello mortale per sopravvivere. Tuttora, però, c’erano marinai che temevano le sirene, che offrivano loro sacrifici prima di salpare. E su questa penisola – raccontavano – diversi luoghi si contendevano il primato di avere ospitato per primi un sacello in onore delle ammaliatrici. Quanto a Elio, non temeva le sirene, né in mare né sulla terra. Era curioso riguardo alla loro natura primigenia, precedente a qualsiasi altra considerazione del bene e del male che dèi e semidèi potevano elargire agli uomini.”

Ben Pastor procede la sua storia disseminando la trama di numerosi indizi letterari, fino a riproporre una personale versione del grande capolavoro russo “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij.

“Ascoltare storie di intrighi familiari ha un effetto singolare su di noi, ci fa ripensare alle nostre origini, e ci spinge a riflettere su come le vite dei nostri vecchi abbiano influenzato le nostre.”

Elio Sparziano si ritrova invischiato in un feroce parricidio ai danni dell’abbiente commerciante immobiliare greco Teodoro Pelagio. I tre figli, che richiamano nei nomi e nelle caratteristiche fisiche e propensioni i protagonisti del capolavoro dell’autore russo citato, potrebbero essere stati spinti tutti da validi moventi, il che rende più intricata l’indagine. Il mito del padre, a questo punto, si carica di un significato nuovo, che dal singolo si amplia al collettivo. Quanto accade nell’intimità delle singole famiglie patrizie, riflette la condizione complessa e violenta delle famiglie imperiali alla guida del potere, portando alla luce la decadenza morale dell’epoca, così come accadeva nella descrizione della città di Tebe, distrutta, in cui si consuma il parricidio di Edipo.

La città di Roma in cui si ritroverà successivamente Elio Sparziano quando verrà finalmente accolto da Massenzio, è segnata da sommosse e dal degrado urbano. Niente a che vedere con la città fastosa tanto glorificata nel passato. A definire Roma un “finimondo” sarà la voluttuosa amante di Sparziano, la Venere venuta dall’oriente, l’astuta imprenditrice che solca i mari sulla nave che porta il nome della Regina delle Amazzoni, Pentesilea. Termuthis, dal pube glabro come l’avorio, sfuggente e audace, smaniosa e indipendente, alla quale Sparziano, in pieno cedimento emotivo di fronte al declino dei valori che lo hanno reso il valoroso soldato a servizio di Roma, chiede:

«Che cosa sai delle sirene?»

(…) «Ragazzo mio» la sua voce gli giunse vicina e tranquilla. «So che non ti apri quando fai l’amore. Ma a me puoi dire ogni cosa, lo sai. Non di lavoro, quello te lo lascio tutto. Di te.» Non era una risposta alla domanda di Elio sulle sirene, tuttavia quell’invito a rivelare assilli e desideri, e a sperare di risolvere, ottenere, trovare pace, costituiva l’essenza stessa di quelle creature.”

La morte delle sirene di Ben Pastor, Mondadori 2023.
A destra la scrittrice Patrizia Debicke, anche lei presente all’AperiLibro del sabato del 21 ottobre a Voghera.

“La morte delle sirene” descrive una difficile epoca di passaggio, di grandi stravolgimenti politici e morali. Tetrarchia e caduta degli antichi dei. Muoiono se non ce ne curiamo, ovvero se dimentichiamo che esistono, che loro cantano, e quale canto giunge a noi? Le divinità pagane sono differenti dal dio cristiano che presto li sostituirà, sono rappresentazioni delle manie, dei desideri umani. Elio vive in un momento storico in cui l’uomo comincia a dimenticarsene. Elio crede nei valori solidi morali dell’impero, ha sempre servito con onore Roma, ma si ritrova a vivere in una critica epoca di passaggio, in cui l’individuo si sente smarrito, legato al vecchio ma già proteso al nuovo. I valori di un tempo vengono soppiantati da nuovi che si presentano in un clima fatto di violenze e corruzioni morali.

Elio Sparziano è, dunque, un nuovo Ulisse? Schiva il rischio di essere vittima del canto delle sirene o c’è ben altro dietro questa sua resistenza? Incarna l’uomo della modernità, che sente un nuovo richiamo, il grido nietzschiano Dio è morto, un nuovo modo di stare al mondo di fronte alla caduta dei valori saldi e certi. Mantenere il controllo di fronte all’avidità sfrenata e alla sete di potere che investe gli stessi regnanti, non più capi illuminati, filosofi rischia di impedirgli di credere in qualcosa, ormai.

In bilico, fra l’ardore della battaglia e lo stallo della paralisi interiore, fra l’azione e la passività, il protagonista di questa nuova e acuta indagine di Ben Pastor, incarna la duplice polarità Fuoco/Acqua: ciò che il fuoco espande, l’acqua allenta, così come esprime l’immagine finale del passaggio che segue:

“Qui la stagione continua a essere dolce e piacevole. Sui terreni favoriti dal sole pieno e protetti dai venti, i vignaioli stanno già pigiando l’uva, cantando e agitando rami di salice per aiutarsi nel ritmo. In Egitto questi sono i giorni in cui il Nilo esonda e crea ampie lagune lungo le sue rive; le oasi si trasformano in isole, vengono spazzati via i villaggi di mattoni crudi, annegano parassiti, animali domestici, e a volte anche i loro padroni. Fa bene Thermuthis a venir via adesso. Come il Vesuvio segue le imperscrutabili leggi dei vulcani, così ogni anno il fiume egizio porta fertilità, ma non risparmia nessuno. No. Sopravvivono i coccodrilli, che sferzano le acque melmose in cerca di carne viva o morta. Così fuoco e acqua cancellano l’esistenza, e la ricreano.”

Scheda del libro:

La morte delle sirene di Ben Pastor, Mondadori 2023Autrice: Ben Pastor

Genere: Narrativa – Giallo storico

Casa editrice: Mondadori

Pagine:512

Prezzo: Euro 19,00

ISBN: ‎ 9788804753124

 

Chi è Ben Pastor:

La morte delle sirene di Ben Pastor, Mondadori 2023

nata a Roma da una famiglia di lontana origine ebraica, ma trasferitasi giovanissima negli Stati Uniti dove ha acquisito la cittadinanza, ha insegnato Storia e Scienze sociali presso diverse università americane. Oltre al ciclo dedicato al soldato-detective Martin Bora, è autrice della serie thriller con protagonista Elio Sparziano, storico e investigatore del IV secolo d.C. I suoi romanzi sono pubblicati in quindici paesi.