Prima di farsi luce, il mondo era ombra, oscurità. Prima di farsi coscienza, l’inconscio è ombra, inconsapevolezza. Prima di farsi luce, la gioia è ombra, tristezza.

Ed è Carl Gustav Jung, psichiatra svizzero, psicoanalista e soprattutto filosofo, che ci spiega questa dialettica apparentemente ambivalente fra luce e ombra. Egli infatti ha scritto:

“Non c’è luce senza ombre e non c’è pienezza psichica senza imperfezioni. La vita richiede per la sua realizzazione non la perfezione, ma la pienezza. Senza l’imperfezione non c’è né progresso né crescita.”

Siamo soliti pensare che la luce, illuminando, sia cosa buona. In realtà, sostiene la psicologia analitica, troppa luce, coscienza, annienta. Alla consapevolezza si arriva per gradi. L’eroe stesso prima impara a dar da mangiare al drago, e poi lo doma. Ma la consapevolezza non è mai luce assoluta, così come l’ombra non è mai il buio assoluto.

Esiste un tipo particolare di luce che addolcisce, in un certo senso, questo contrasto luce-ombra, ed è il riflesso lunare.

La luce lunare è un passaggio, dal raggio dell’astro diurno alle ombre notturne. Se guardiamo nella notte, quanto viene illuminato riflette più luce.

Il titolo della silloge poetica di Mariella Barbieri “L’ombra è luce” Ctl Editore Livorno ci riconduce proprio a questo viaggio, fuori e dentro di noi, nel passaggio, graduale, dal buio alla luce. Per conoscere dobbiamo prima distruggere quanto appreso, perché non sempre le certezze apprese ci mantengono perennemente in vita, e l’uomo, nel suo vagare in questo esistere, muore e rinasce, cade e si rialza diverse volte.

“Se accettiamo il nostro sé più buio, più deserto, più doloroso” – scrive l’autrice in una nota iniziale del suo libro “sapremo prenderci cura di noi come un bimbo piccolo che incomincia a camminare e poi cade e poi si rialza, ritenta e cade per sorriderci su e poi sceglie meglio l’appoggio e la via per proseguire.”

Perché arrivano inaspettati i momenti bui, proprio come nell’attuale presente, colpito da una minaccia di piccola entità che ha diffuso, nella sua apparente invisibilità, perdite e panico.

La prima parte della raccolta poetica di Mariella Barbieri si intitola “Passaggi in ombra” ed è dedicata alla fase del primo lockdown, nel 2020, che ha dato vita a un nuovo mondo sospeso, quello che emerge appunto dalle poesie, un mondo dominato da incertezza, solitudine per molti, timori e confusione interiori, dove le ore “scivolano digiune” nei giorni “che nessuno chiama” e dove “c’è uno strappo di luce”.

La città descritta in questi primi componimenti appare deserta, silenziosa e piena di ombre. Lo sguardo si posa sulle strade solitarie, l’orecchio è teso a un silenzio ottundente. Il mondo fuori è scomparso, brulica tutto nei pensieri, nei “crampi di paura”, negli incessanti interrogativi. “La notte calma/interrompe la luce/l’oscura/ il suono di una sirena.”

Restano gli osservatori di un’alba offuscata, che “porta il velo della notte” e in quell’attesa c’è “una cicatrice di vetro/ che è già storia” che colpisce “l’Italia tutta./ i nostri ceppi/stillano lacrime e sangue.”

Ma in questa oscurità, se vogliamo, diventiamo anche più consapevoli, se dall’ombra sappiamo tirar fuori la luce: “Siamo vivi ancora./Siamo qui.”

“Ave/Vergine bella/genitrice di luce/divina madre/di celeste incanto”

Numerose le immagini e le metafore presenti nelle poesie di Mariella Barbieri che si ricongiungono al simbolismo lunare sopra accennato e che rimandano all’archetipo del femminile. La Luna, collegata al mondo femminile, a una forma di energia ricettiva, è sensibilità, serie di emozioni umide. Nella fase matriarcale in cui predominava la venerazione della Grande Madre, le società praticavano il culto della Luna. E quelle di Mariella Barbieri sono immagini che evocano il dualismo spesso racchiuso nel simbolo della Grande Madre:

“La santa e la strega/il miracolo e l’incantesimo”; il carattere tellurico della dea: “l’ira nel mio sangue impazzito”; le linee cave e sinuose dei paesaggi: “sdraiata sulla schiena di una collina”,“anima curva”, “con tanto amore/avrei zappato/al di là di quella collina.”; la fertilità dei campi: “Come le spighe, mosse dal soffio caldo/di un vento insidioso”

Il femminile si fonde dunque alla terra, alla natura: “le farfalle/Sono come me/e io assomiglio a loro”, si fonde al vento, ai sussurri di un mondo arcano, alle acque che nutrono la terra, ai fiori nati dalla terra: “Eccole le rose di Atacama/sono le rose del deserto”.

Sulle ali di farfalla la Mariella donna riprende il volo verso nuove identità, rinnovandosi continuamente, e fra i chicchi di grano del suo “oro Oltrepò” sente crescere nuova vita dentro di sé.

“Come foglie cambio/le mie profonde paure”

Nelle poesie della raccolta “L’ombra è luce” Ctl Editore Livorno il femminile evocato si fa un tutt’uno con la terra madre, con i paesaggi cantati che sono un inno al territorio natìo, in un gioco, apparentemente spontaneo, di richiami ancestrali che emergono dal profondo quando l’anima si pone in ascolto, in sintonia con il cuore e l’intero creato, in una visione panteistica del reale.

“Coltivo l’abbagliante bellezza/naturalità di un insieme/di una continua interezza”

In ultimo, ma non in ordine di importanza, particolare attenzione merita la copertina, che ritrae une delle Vergini stolte della serie di incisioni dell’artista tedesco cinquecentesco Martin Schongauer. L’opera di copertina, una rivisitazione dell’antico, dal titolo “Una vergine folle”, realizzata dall’artista lombarda Miriam Prato, è pregna di simboli: la lampada rovesciata tenuta fra le mani della donna, l’acconciatura disfatta e lo sguardo perso, nei quali si ravvisa una sorta di invito a inoltrarsi nelle ombre per scoprire cosa nascondono certi fantasmi, della mente e dell’anima, per arrivare ad affermare, come fa Mariella Barbieri, che:

“Non c’è ombra senza luce.”

 

Scheda del libro

L'ombra è luce di Mariellal Barbieri - Ctl Editore Livorno

Autore: Mariella Barbieri

Genere: Poesie

Casa editrice: Ctl Editore Livorno

Pagine: 106

Prezzo: Euro 14,00

ISBN: 978833872650

Immagine di Miriam Prato

 

Chi è Mariella Barbieri

Mariella Barbieri L'ombra è luce Ctl Editori Livorno - 2021Nasce e vive a Voghera, dove sin da bambina coltiva la sua passione per la poesia. Oggi è odontotecnico e la scrittura non l’ha mai abbandonata, per lei è un’abitudine che trae spesso ispirazione dal territorio natìo. Nel 2013 per Primula Editore, nell’Antologia Il Giallo e gli altri colori esce il suo primo racconto Il glicine. Sempre per Primula Editore seguono nel 2014 e nel 2018 le favole Nel pianeta delle farine esitinte e Ali di vetro. Nell’antologia Favole e fiabe di Historica Edizioni – 2018 è presente il suo racconto Il sole quadrato. Nel 2019 si aggiudica la targa di merito con la poesia Quelle donne come me, poi inserita nell’antologia Buongiorno Alda (Accademia dei Bronzi), mentre nell’edizione successiva arriva finalista con la poesia Cicatrici di vetro. L’ombra è luce è la sua prima silloge poetica pubblicata nel 2021 da Ctl Editori Livorno.