La stagione del tuono di Bianca Rita Cataldi, Harper Collins 2022

Bianca Rita Cataldi, una giovane autrice nostrana che ama parlare della famiglia, che fruga tra i ricordi intimi e sociali, e dà vita a storie che sono state e potrebbero essere sempre, circondate da un alone di mistero e sacralità che solo coloro che condividono sangue, affetti e segreti possono riconoscere.

La stagione del tuono, pubblicata sempre da Harper Collins Edizioni, segue a Acqua di sole, e i lettori, ormai affezionati al piccolo Michele, alle sue zie, alla piccola Vittoria e alla ribelle Teresa, non potranno fare a meno di ritrovare i protagonisti delle due famiglie, i ricchi profumieri di città, i Fiorenza, e gli umili e onesti contadini della provincia, i Gentile, alle prese questa volta con la loro adolescenza e le ribellioni sociali.

Chiediamo subito, allora a Bianca, ringraziandola ancora per la sua disponibilità, cosa dobbiamo aspettarci dai giovani protagonisti della sua saga, visto che il titolo preannuncia già grandi stravolgimenti …

«I nostri giovani protagonisti si stanno ormai avviando per il cammino impervio dell’adolescenza e, come tutti gli adolescenti di ogni epoca, diventano preda di grandi sconvolgimenti, a livello fisico e psicologico: il loro corpo inizia a cambiare, si affacciano i primi desideri e le prime consapevolezze dell’età adulta e, soprattutto, il rapporto tra loro si trasforma, perdendo l’innocenza dell’infanzia e assumendo spesso i colori della ribellione e della gelosia.»

Come è stato per te ritrovare i tuoi personaggi? Per quanto li hai “abbandonati”, se lo hai mai fatto, e come hai strutturato le vicende di questo secondo volume? Avevi già pianificato tutto a monte del primo capitolo, o ti sei fatta trasportare dall’ispirazione del momento?

«Queste due famiglie sono sempre con me ormai da anni, quando ho steso i primi appunti per questa saga. Ho deciso tutto a monte, delineando un percorso di vita per ciascun personaggio. Detto ciò, mi concedo comunque talvolta di ‘sgarrare’ e di introdurre dei cambiamenti nella trama iniziale, perché il processo creativo è sempre piuttosto soggetto a sconvolgimenti. Tornare a scrivere di queste due famiglie è stato un po’ come tornare a casa, e spero di poterlo fare ancora in seguito.»

Acqua di sole di Bianca Rta Cataldi, Harper Collins 2020
Acqua di sole di Bianca Rta Cataldi, Harper Collins 2020

Un personaggio che in Acqua di sole restava in ombra come un mistero, e che però affascina proprio per i non detto su di lei dalla famiglia e per il suo anticonformismo, è la zia Betta, personalità artistica e sensibile. Ne La stagione del tuono le concederai più spazio?

«Betta appare molto spesso nella Stagione del tuono, ma il suo ruolo è diverso perché è cambiato il rapporto che la lega a sua nipote Vittoria. Vittoria è cresciuta, e ha iniziato a cogliere delle sfumature che in passato le erano sfuggite. Il legame tra le due è sempre profondo e indelebile, ma acquista complessità perché non è più solo tra zia e nipote, ma tra due donne.»

Particolare attenzione in questa tua storia è data alle donne della famiglia, che sono a volte madri, altre solo zie, ma la maternità è un aspetto insito in ciascuna di loro, a prescindere dal fatto che il loro ventre sia pieno o vuoto. Questo tratto si percepisce nel senso di accudimento, nel desiderio di aver cura di un qualcosa che va oltre la crescita del bambino, è proprio un senso di responsabilità verso il futuro, che si esplica nell’urgenza di educare all’istruzione. Sono curiosa di sapere come se la caverà Betta, attenta lettrice e appassionata di disegni, nei panni di madre. Puoi accontentare, senza svelare troppo, questa mia curiosità?

«Betta è, in fondo, una ‘madre naturale’, e lo è stata sempre, anche quando ancora non lo era dal punto di vista biologico, dato che è stata lei a guidare Vittoria e a essere il suo punto di riferimento per gran parte della sua vita.»

Leggendo il primo volume è possibile cogliere un tipo di narrazione onnisciente che ricorda soprattutto i romanzi della tradizione inglese dell’Ottocento, che invece oggi la maggior parte degli scrittori ha abbandonato a favore di una scrittura più immersiva. Cosa ti ha spinto a rimanere ancorata al passato?

«Avere a che fare con la storia di due famiglie non mi avrebbe permesso di utilizzare un tipo di narrazione in prima persona. Non volevo concentrarmi solo su uno o due personaggi, ma volevo che le due famiglie potessero avere il proprio spazio, e per far ciò era necessario avere un narratore esterno.»

Sempre in merito alle scelte di scrittura, i tuoi lettori sono abituati a trovarsi di fronte a giovani personaggi. Anche per Acqua di sole avevi deciso di focalizzare l’attenzione sul mondo dell’infanzia. Come è stato passare a narrare del loro ingresso nel mondo più adulto?

«Da un lato mi è dispiaciuto di accompagnare i miei personaggi fuori dall’infanzia, perché ho sempre amato scrivere dal punto di vista dei più piccoli. Al tempo stesso, però, un punto di vista più adulto mi ha permesso di aggiungere complessità al testo, e di potermi sbilanciare con riflessioni più profonde che non mi sarei potuta permettere nel primo volume.»

La stagione del tuono di Bianca Rita Cataldi, Harper Collins 2022
La stagione del tuono di Bianca Rita Cataldi, Harper Collins 2022

La grande Storia fa da sfondo alle vicende familiari della tua saga. Dagli anni Cinquanta si passerà a leggere del decennio successivo. Gli anni Sessanta per l’Italia furono molto turbolenti, specie verso la fine. Mi sbaglio a pensare che forse c’è un parallelismo tra l’infanzia di Michele negli anni in cui il Paese, specie il sud Italia, si affaccia lentamente e con stupore al rinnovamento economico, e la sua adolescenza in un momento di grande crescita e corsa verso il benessere socio-culturale della nazione?

«È una giusta osservazione, e mi piace pensare che la storia privata dei miei personaggi possa fare da specchio alla Storia con la S maiuscola. In fondo, nessuno di noi è un’isola, e ciò che siamo e che diventiamo dipende dal contesto circostante. Michele cresce, e con lui cresce il Paese in cui è nato.»

Nell’intervista precedente ci hai raccontato delle letture e della musica che ti hanno ispirata durante la stesura del primo capitolo. Cosa puoi dirci, al riguardo, per le nuove vicende narrate ne La stagione del Tuono?

«Il mio punto di riferimento letterario resta sempre Elizabeth Jane Howard con la sua saga dei Cazalet, che ritengo una delle opere più riuscite nella storia delle saghe familiari. Per quanto riguarda la musica, mi sono concessa di riascoltare le hit di quegli anni, da Morandi a Mina a Tenco, per immergermi il più possibile nel mondo abitato dai miei personaggi.»

In conclusione, ti chiedo se anche Bianca è cresciuta con i suoi giovani personaggi, in cosa ha riflettuto attraverso le loro decisioni, e quali scelte si prepara a compiere per le sue uscite narrative future.

«Ogni libro che scriviamo opera delle trasformazioni dentro di noi, per cui senz’altro penso di essere cresciuta con i miei personaggi, che hanno sempre tanto da insegnarmi. Per il futuro, spero di continuare a scrivere di famiglia, ma anche di soffermarmi su argomenti diversi che riguardano la mia generazione, come il precariato e la mancanza di stabilità.»

Con la sua chiacchierata, Bianca Rita Cataldi ci conferma le parole dell’autore francese Alphonse de Lamartine:

La famiglia, evidentemente, è un secondo noi stessi, esistente prima di noi e sopravviventeci con quello che vi è di migliore in noi.”

Leggendo La stagione del tuono potremo allora di sicuro scoprire ancora tanto sull’autrice.

Leggi l’intervista di Mi libro in volo su Acqua di sole di Bianca Rita Cataldi.